ITALIAN VERSION - ORIGINAL
STORIA | C’è un italiano d’Irlanda che si allena e allena, studia e lavora, insomma, corre, giorno e notte, feriali e festivi, città e campagna, computer e strada, insomma, gambe e cervello, “made in Italy” e formato export. Matteo Cigala è l’italiano d’Irlanda, anzi, il bresciano di Dublino, corridore e tecnico, e libera l’energia dei suoi 23 anni.
La bici da piccolo (“Nera, pesantissima e senza attacco ai pedali. Solamente una gabbietta dove inserivo i piedi con le scarpe da ginnastica”), le corse da subito (“Avevo sei anni. La prima nel maggio 2000 a Montirone, categoria G1, giovanissimi: settimo”), la prima vittoria subito dopo (“Due settimane dopo, a Orzinuovi. La prima di oltre cento successi, e il primo di bellissimi ricordi”. Cioè: “Ho corso in Italia fino al secondo anno Under 23. Con la nazionale juniores nel 2011 ho partecipato a Mondiali di Copenaghen, Parigi-Roubaix, Corsa della Pace, Trofeo Karlsberg e Giro della Lunigiana. Le vittorie più belle: l’Eco di Bergamo, una tappa del Giro della Lunigiana e diversi titoli dei campionati regionali lombardi”.
Ma c’è altro nella vita: “Studio Economia aziendale (Business Management) nell’univesità britannica Open University. Sono al terzo anno e dovrei finire nei prossimi due o tre. Siccome studio part-time, riesco a conciliare il college con la preparazione dei miei clienti e il mio allenamento personale. Questo corso mi sta insegnando molto a costruire il mio coaching business”. Il tempo, volendo, si trova: “Anche se qualche anno fa mi sono allontanato dalle competizioni, da quando mi sono trasferito in Irlanda per studi la passione per la bicicletta e per la competizione mi è tornata. Lo scorso anno è stato il mio primo vero anno agonistico in Irlanda. Ho partecipato anche alla An-Post Ras, la corsa più importante irlandese, un Giro d’Irlanda, con squadre professionistiche da tutto il mondo. Sono riuscito a ottenere un nono posto nell’ultima tappa e conquistare il trofeo di primo corridore irlandese”. Quest’anno, con più tempo per allenarsi durante l'inverno (12 ore settimanali di media), va meglio: “Dopo due mesi di gare, conduco la classifica di prima categoria irlandese e ho vinto nel giorno di San Patrizio”.
Il ciclismo irlandese cresce, una squadra – l’Aqua Blue – è stata invitata alla Vuelta. “Ho cominciato a correre in prima categoria irlandese lo scorso anno proprio con Aqua Blue, che era solamente una squadra domestica, cioè nazionale. Nel 2017 è stata fondata Aqua Blue Sport, un team professionistico nato dallo stesso nostro sponsor, Rick Delaney. La mia squadra da quest’anno è il vivaio del team professionistico e si chiama Aqua Blue Academy. Una grande motivazione per me e per i miei compagni di squadra, nel tentativo di passare da corridori domestici a professionisti”.
Il ciclismo irlandese cresce, Kelly, i Roche e Martin erano casi isolati, adesso emergono corridori giovani e forti: “Pochi anni fa due o tre corridori vincevano la maggiore parte delle gare del calendario, adesso se le giocano in 15. Ma le differenze sono ancora enormi. In prima categoria il 90 per cento lavora a tempo pieno, ha famiglia e dedica solo 8-12 ore settimanali all’allenamento. C’è poi un 5-10 per cento che lo fa a tempo pieno. I percorsi sono molto ondulati, ma senza grandi salite, piove spesso, tira molto vento, le distanze sono attorno ai 100-160 km. Anche il modo di correre è molto diverso: le gare non sono assolutamente controllate dalle squadre e, quasi sempre, arriva una fuga da lontano”.
Il lavoro sta andando alla grande e cresce mese dopo mese. “I clienti irlandesi trovano enormi benefici e stanno imparando molto dalla mia esperienza a correre ad alti livelli in Italia. Ho diversi tipi di clienti, da corridori che pedalano solo nel weekend per passione a corridori di prima categoria, come Greg Swinand. Lo scorso novembre, con il mio aiuto, ha battuto il record dell’ora elite irlandese (46,860 km) a Colorado Springs”. E siccome l’Irlanda è piccola, il passaparola corre. E Cigala di più.
Marco Pastonesi
ENGLISH VERSION
HISTORY | There is an Irishman who trains and trains, studies and works. For short, runs day and night, weekends and holidays, city and country, computer and street, in short, legs and brain. A brain "made in Italy" and Export format. Matteo Cigala is the Italian of Ireland, indeed, a Dubliner From Brescia, a cyclist and a coach who releases the energy of his 23-year-old.
A tiny bike ("Black, very heavy and without pedal attack, just a cage where I could just put my feet with my sneakers on"), I started racing straight away ("I was six. The first race was in May 2000 in Montirone (Brescia) category G1 (under-age) , 7th place "), the first victory soon afterwards (" Two weeks later, in Orzinuovi (Brescia), the first of over one hundred successes, and the first of beautiful memories. The likes:" I raced in Italy until the second year under 23. With the junior Italian national team in 2011 I participated in the different World Cup Races such as: Paris-Roubaix, Course de la Paix, Karlsberg Cup, and Giro Della Lunigiana. The most beautiful wins: the Eco of Bergamo, a stage of the Giro della Lunigiana and several championship titles of Regional Lombardy "
But there's more in his life: "I study Business Management at British University, The Open University. I'm in the third year and I should finish in the next two or three. As a part-time student, I can reconcile the college with the coaching of my clients and my personal training. This course is teaching me a lot to build my coaching business. "
The time, if you want, you can find it: "Although a few years ago I was away from competitions, since I moved to Ireland to study, my passion for the sport and for the competition came back. Last year was my first real year in back in competition in Ireland. I participated in An-Post Ras, the most important Irish race, with professional teams from around the world. I managed to get a ninth place in the last stage and win the first Irish racer trophy. " This year (2017), with more time to train during the winter (unfortunately only 12 hours avg per week), it's going way better: "After two/three months of racing, I'm leading Ireland's top ranking and I won in the Bobby Power memorial and the 4th stage of Ras Mumhan".
Irish cycling is growing, a team - Aqua Blue Sport- has been invited to the Vuelta. "I started racing in Ireland on category 1 (A1) last year with Aqua Blue, who was just a domestic team. During 2017 Aqua Blue Sport was founded, a professional team born from our sponsor, Rick Delaney.
My team from this year is the academy of the professional team and is in fact called Aqua Blue Academy. A great motivation for me and my teammates in trying to move from home scene to professionals.
"Irish cycling is keep growing, Kelly, Roche and Martin are isolated cases, now young and strong guys are emerging "A few years ago, two or three riders won most of the calendar races, now at least 15 can play to win in every race. But the differences from Italy are still huge. In the first category (A1) 90 percent work full time, has family and dedicates only 8 to 12 hours a week to training. There is then a 5-10 percent who does it full time. The roads are very rough, without big climbs, often is raining and very windy, the distances are around 100-160 km.
Even the way the race is done is very different: races are not controlled by the teams and, almost always, the winner come from a long breakaway.
"Work is going great and growing month after month. "Irish customers find tremendous benefits and are learning a lot from my experience of racing at high levels in Italy. I have different types of customers, from cyclist who just ride on the weekend for passion to first-cat riders, such as Greg Swinand.
Last November, with my help, he broked the Irish elite time record (46,860 km) in Colorado Springs. " And since Ireland is small, word-of-mouth runs. And Cigala runs even faster.
Marco Pastonesi."
